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Feed aggregator

Order–disorder hybrid high-entropy Co–Cu-Fe–Mn–Ce oxides for photothermal CO2 hydrogenation

Chemical News - 3 June, 2025 - 07:36

Green Chem., 2025, 27,6056-6066
DOI: 10.1039/D5GC01073J, PaperXin-Yan Wei, Zhen-Hong He, Mei-Xia Yang, Hui Ma, Wen-Jing Shi, Kuan Wang, Hongye Zhao, Weitao Wang, Huan Wang, Zhao-Tie Liu
CoCuMnFeCeOx high-entropy oxides exhibit exceptional performance in the photothermal catalytic reduction of CO2 to CO.
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Engineering Yarrowia lipolytica as a green yeast cell factory for de novo biosynthesis of daidzein and puerarin

Chemical News - 3 June, 2025 - 07:36

Green Chem., 2025, 27,6067-6076
DOI: 10.1039/D5GC00180C, PaperTao Qian, Wenping Wei, Jiayun Xu, Ping Zhang, Mengfan Li, Yihui Zhu, Xiaochuan Chen, Bang-Ce Ye
Isoflavones are natural polyphenolic secondary metabolites found in legumes and play crucial roles in human health.
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Biomass-derived sustainable hypergolic rocket propellants with hydrogen peroxide

Chemical News - 3 June, 2025 - 07:36

Green Chem., 2025, 27,6105-6122
DOI: 10.1039/D5GC00255A, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Ramlithin Mavila Chathoth, Charlie Oommen, Michael Gozin, Srinivas Dharavath, Manojkumar Jujam, Deepan Chowdhury, Jagadish Das
To mitigate the harmful environmental impact of chlorinated combustion products arising from traditional rocket propellants and replace highly hazardous hydrazine-based propellants, biomass-derived sustainable rocket propellants are developed.
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Enhanced electrocatalytic CO2 reduction to methane via synergistic Sb and F dual-doping on copper foil under pulsed potential electrolysis

Chemical News - 3 June, 2025 - 07:36

Green Chem., 2025, 27,6027-6038
DOI: 10.1039/D5GC00648A, PaperKuan Wan, Xue Jiang, Xin-Peng Li, Zhe Cao, Zhen-Hong He, Weitao Wang, Huan Wang, Xiaojuan Lai, Zhao-Tie Liu
A copper foil-based catalyst with abundant interfaces was constructed through electrodeposition to achieve Sb and F dual doping on the copper surface, enabling efficient CH4 production through pulsed CO2 electrolysis.
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Cosa sono le batterie di Carnot?

BLOG: LA CHIMICA E LA SOCIETA' - 2 June, 2025 - 14:38

Claudio Della Volpe

Ho più volte affermato e continuerò a ripeterlo che la transizione energetica necessaria per affrontare uno dei nostri problemi principali (ne abbiamo almeno 9, come si sa) non può limitarsi ad aumentare le nostre apparecchiature di conversione rinnovabile (FV ed eolico ed altre simili) ma deve considerare la variabilità sistemica di tali fonti con due strategie chiave; una di lungo periodo che consiste nella costruzione di una grande rete elettrica mondiale di scambio, che consenta alla Terra di essere alimentata da un continente all’altro come immaginato già nel 1938 da Buckminster Fuller e sul breve periodo, nell’attesa di tale rete, tramite lo sviluppo di una serie di accumuli energetici che consentano di far fronte alla variabilità giornaliera e stagionale delle rinnovabili.

Il primo obiettivo ha molti aspetti politici e dunque non può essere al momento realizzato non per limiti tecnici, ma per limiti politici; sarà risolto (ne sono convinto pienamente) con la affermazione di una società umana UNITA, ragionevolmente a carattere socialista (non vedo alternative ragionevoli); il secondo invece ha notevoli limiti tecnici in quanto non abbiamo ancora messo a punto una filiera produttiva adeguata.

Tuttavia su questo tema la ricerca è attiva e produce passi avanti.

Oggi vi parlo di un aspetto di questa ricerca: le batterie di Carnot.

Si tratta di un concetto per certi aspetti innovativo, per altri invece ben conosciuto e sul quale sono in corso vari grandi progetti.

In particolare è stato pubblicato un report nel 2023 ad opera della IEA, intitolato Task 36 – Final Report che potete trovare qui.

Al lavoro hanno partecipato ricercatori di molti paesi; in particolare il gruppo che ha definito cosa sia una batteria di Carnot era diretto dall’italiano Salvatore Vasta, CNR ITAE di Messina.

Vediamo cosa scrive questo sottogruppo:

Questa definizione può essere apprezzata meglio tramite questo grafico:

La definizione di batteria di Carnot è stata coniata nel 2018 , ma in realtà l’idea base è nata molto prima addirittura nel 1833 da John Ericsson, riscoperta  un secolo dopo e brevettata da Laguerre (1936).

L’idea base è semplice, accumulare calore come risultato della produzione di energia elettrica da rinnovabili (trasformazione che come sapete ha una efficienza praticamente del 100% e poi dopo ore, settimane o nel caso migliore mesi recuperare quel calore come sorgente calda di una macchina termica con uno dei cicli tradizionali delegati a questo scopo (Brayton il ciclo ottimale per le turbine oppure Rankine, un ciclo classico che usa acqua come fluido).

Due parole sui metodi: in cosa accumulare calore?

In un fluido ad alta capacità termica, tipicamente acqua, o in un liquido a più alta temperatura, per esempio una miscela di sali fusi, oppure in un fluido che vada soggetto ad una trasformazione di fase, ed infine un processo termochimico che immagazzini l’energia nella forma chimica scelta; esistono ovviamente anche altre possibilità, ma queste sono le principali. Il metodo di trasformazione dell’energia elettrica in calore può avere perfino una efficienza più alta del 100% se si usa una pompa di calore alimentata dalla sorgente rinnovabile per pompare calore in un deposito opportuno a partire da una sorgente di stoccaggio naturale se disponibile (una termale ad esempio), oppure ci si può accontentare di un metodo come la resistenza elettrica che comunque arriva quasi al 100%.

La stima delle caratteristiche di questi sistemi deve rispondere ovviamente a due requisiti: alta densità energetica per unità di volume per abbassare il volume di accumulo necessario e possibilità di isolare il serbatoio riducendone le inevitabili perdite.

Lo scopo è sempre quello complessivo di massimizzare la cosiddetta efficienza di ciclo, roundtrip efficiency in inglese, e ancora la cosiddetta efficienza di seconda legge, che non esprime solo il rapporto fra le energie accumulate e fornite, ma tiene anche conto della qualità dell’energia.

Per fare questo si introduce il concetto di exergia, ossia una cosa introdotta per bypassare l’introduzione della sempre misteriosa entropia:

In termodinamica l’exergia di un sistema è la massima frazione di energia di prima specie (meccanica, elettrica, potenziale, cinetica, elettromagnetica, chimica) che può essere convertita in lavoro meccanico mediante macchina reversibile.

Terminerei questo post con due considerazioni; la prima è quella di come si stima l’efficienza REALE di una macchina termica e la seconda un caso concreto di batteria di Carnot.

Come noto il ciclo di Carnot (costituito da due isoterme e due adiabatiche) è il ciclo termodinamico che assicura il maggiore rendimento possibile in sede ideale tra le due temperature estreme del ciclo. Il rendimento sarà:

Nel 1873 Reitlinger dimostrò che tutte le macchine operanti nel medesimo intervallo di temperature e funzionanti con cicli costituiti da due isoterme e da altre due trasformazioni omologhe rigenerative sono in grado di realizzare il medesimo rendimento del ciclo di Carnot.
Assumendo quindi un ciclo con due trasformazioni isoterme alla massima e alla minima temperatura realizzando le altre due trasformazioni mediante isocore, politropiche o isobare rigenerative si otterrà il rendimento massimo ideale.
Se si operano due isobare si avrà il ciclo di Ericsson (1853), con due isocore il ciclo di Stirling (1816), con due politropiche il ciclo di Reitlinger (1873).

Ora si tenga presente prima di proseguire che il rendimento ideale è solo il massimo ottenibile in modalità “reversibile”, che è una modalità in cui il tempo non conta nulla, è infinito, si parla di energia MA non di potenza, una macchina che lavorasse reversibilmente fornirebbe energia in modo estremamente efficiente ma a potenza nulla!!

E cosa ce ne faremmo?

Una macchina per fornire potenza e non solo energia DEVE dissipare calore.

Le cose reali sono distanti dalla reversibilità e le macchine termiche reali forniscono potenza finita. Esiste una branca che però i chimici non insegnano, (a volte lo fanno sia pur raramente gli ingegneri) che è denominata “termodinamica a tempo finito”, in cui il tempo viene introdotto e la dissipazione accettata; se si lavora con coefficienti lineari di trasmissione del calore e si cerca la massima potenza si arriva ad un principio molto elegante, il principio di Curzon e Ahlborn; l’efficienza massima reale di una macchina termica è

Dunque questo è un caso perfetto per usare il concetto di termodinamica a tempo finito e conseguentemente la stima di Courzon e Ahlborn.

Qui sotto invece lo schema usato da uno dei tentativi di usare una batteria di Carnot efficace usando come accumulo una miscela di sali.

HITEC® è un sale per il trasferimento di calore registrato da Coastal Chemical che fornisce un mezzo di trasferimento di calore economico ed efficiente tra il vapore e il riscaldamento diretto. HITEC® appena preparato è un solido granulare bianco; una volta fuso, è di colore giallo pallido. HITEC® è una miscela eutettica di sali inorganici solubili in acqua di nitrato di potassio, nitrito di sodio e nitrato di sodio. È un mezzo di trasferimento del calore per il riscaldamento e il raffreddamento tra 300-1100°F (149-593°C), utilizzato nelle operazioni di processo, come il mantenimento della temperatura del reattore, la distillazione ad alta temperatura, il preriscaldamento del reagente e lo stampaggio rotazionale.

Quali sono le performances attese?

Carica. Il sale liquido stoccato nel serbatoio freddo a circa 250°C (482°F) viene pompato attraverso un riscaldatore elettrico che lo riscalda a 427°C (800°F) per essere stoccato nel serbatoio caldo. A questa temperatura, l’acciaio al carbonio a basso costo è adatto per i recipienti e le tubazioni.

Stoccaggio. Il sale è conservato in serbatoi di stoccaggio isolati, con perdite di calore tipicamente inferiori a 1°C al giorno. Questo tipo di serbatoio è stato utilizzato per decenni dall’industria dell’energia solare a concentrazione (CSP) negli Stati Uniti, in Spagna e in Nord Africa.

L’LSCC (Liquid Salt Combined Cycle) utilizza in genere un sale eutettico a basso punto di congelamento (142°C/288°F), come il sale Hitec®, per fornire mesi di standby senza il rischio di congelamento nei serbatoi. In questo modo si riduce anche la necessità di utilizzare il tracciamento del calore su tubazioni e valvole.

Dal punto di vista pratico un tale tipo di impianto assicura decine di MW per una intera giornata, dunque siamo in un intervallo al confine fra accumuli di lungo e breve termine ma tutto con tecnologie già esistenti e con efficienze di roundtrip che vanno dal 60 al 100%.

Insomma le batterie di Carnot sono un metodo di accumulo da considerare con grande attenzione.

Liquid Salt Combined Cycle

Da consultare:

  1. Marguerre, F. Thermodynamic Energy Storage. U.S. Patent US2065974A, 29 December 1936.

Eco-friendly NaCl glycerol-based deep eutectic electrolyte for high-voltage electrochemical double layer capacitor

Chemical News - 2 June, 2025 - 13:07

Green Chem., 2025, 27,6002-6015
DOI: 10.1039/D4GC06369D, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Daniele Motta, Alessandro Damin, Hamideh Darjazi, Stefano Nejrotti, Federica Piccirilli, Giovanni Birarda, Claudia Barolo, Claudio Gerbaldi, Giuseppe Antonio Elia, Matteo Bonomo
The NaCl–glycerol deep eutectic solvent can operate stably at high voltage, showing remarkable results for such a sustainable electrolyte.
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Enhancing selectivity and stability in electrochemical CO2 reduction using tailored sputtered CuAg electrodes

Chemical News - 2 June, 2025 - 13:07

Green Chem., 2025, 27,6039-6055
DOI: 10.1039/D4GC06164K, PaperMathias van der Veer, Nick Daems, Pegie Cool, Tom Breugelmans
A bimetallic CuAg alloy with 1% Ag, offers a promising method to convert captured CO2 to valuable chemicals, such as ethylene and ethanol.
The content of this RSS Feed (c) The Royal Society of Chemistry

Streamlining squaramide synthesis using a sustainable and versatile paper-based platform

Chemical News - 2 June, 2025 - 13:07

Green Chem., 2025, 27,5992-6001
DOI: 10.1039/D5GC00535C, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Antonella Ilenia Alfano, Panagiota M. Kalligosfyri, Valerio Baia, Margherita Brindisi, Stefano Cinti
Green sustainable synthesis minimizes environmental impact by reducing waste, energy use, and hazardous materials, thus promoting safer and efficient methods aligned with ecological principles.
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Industrially viable and selective catalytic system: simple and sustainable pathway for efficient degradation of waste polyester textiles

Chemical News - 2 June, 2025 - 13:07

Green Chem., 2025, 27,5982-5991
DOI: 10.1039/D5GC00248F, PaperYu Zhou, Jiaxing Zhang, Bowen Shen, Wenyan Ba, Shengping You, Mengfan Wang, Rongxin Su, Wei Qi
A simple ethylene glycol catalytic system was developed for efficient PET degradation with a 99.63% conversion rate at mild conditions. The process remains effective at a 100 L scale, offering a sustainable solution for textile waste recycling.
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‘Green’ synthesis of amines from renewable resources? A detailed analysis of case studies using the CHEM21 green metrics toolkit

Chemical News - 31 May, 2025 - 20:24

Green Chem., 2025, 27,5947-5981
DOI: 10.1039/D5GC00924C, Tutorial ReviewOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Anastasiia M. Afanasenko, Noemi Deak, Jacquin October, Roberto Sole, Katalin Barta
Green amine synthesis is assessed using the CHEM21 green metrics toolkit, offering a step-by-step guide for sustainability evaluation and promoting environmentally conscious transformations.
The content of this RSS Feed (c) The Royal Society of Chemistry

Synthesis of novel bio-based amines from vanillin and guaiacol for high performance epoxy thermosets

Chemical News - 31 May, 2025 - 20:24

Green Chem., 2025, Advance Article
DOI: 10.1039/D5GC00446B, PaperFlorian Häfliger, Quentin Bievelot, Michael Peter Huber
In this work, bio-based amines from lignin-derived vanillin and guaiacol were synthesized and used as hardener and accelerator in epoxy thermosets, showing improved performance over petrol-based benchmarks.
To cite this article before page numbers are assigned, use the DOI form of citation above.
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One-pot one-step enzymatic synthesis of 5-(aminomethyl)-2-furancarboxylic acid from 5-(hydroxymethyl) furfural

Chemical News - 31 May, 2025 - 20:24
Green Chem., 2025, Accepted Manuscript
DOI: 10.1039/D4GC06452F, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Eleonora Fornoni, Ammar Al-Shameri, Pablo Dominguez de Maria, Volker Sieber
5-(aminomethyl)-2-furancarboxylic acid (AMFCA) represents a biogenic replacement to fossil-based monomers for the production of semi-aromatic polyamides, thermoplastics widely used in the automotive, electrical and packaging industries. AMFCA has been synthetized...
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Fluorine-free Polysiloxane-based Single-Ion Conducting Polymer Electrolyte for Lithium-Metal Batteries

Chemical News - 29 May, 2025 - 18:10
Green Chem., 2025, Accepted Manuscript
DOI: 10.1039/D5GC00252D, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Leo Gräber, Vittorio MARANGON, Manish Kumar, Marcel Weil, Dominic Bresser
Herein, the synthesis and comprehensive characterization of a new, completely fluorine-free single-ion conducting polymer electrolyte (SIPE) for lithium-metal batteries is reported. For this new SIPE, lithium(4-styrenesulfonyl)(dicyanomethide) has been grafted onto...
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Imballaggi.

BLOG: LA CHIMICA E LA SOCIETA' - 27 May, 2025 - 08:38

Luigi Campanella, già Presidente SCI

Ricordo sempre con grande interesse ed un po’di nostalgia un progetto scientifico sul packaging alimentare a cui lavoravo da giovane e dedicato al controllo del rilascio da parte dei contenitori di composti che potevano danneggiare l’alimento contenuto rendendolo nocivo al consumatore. Una grande realtà industriale del tempo aveva supportato una mia idea, dotare le scatole di carne di un elettrodo sensore capace di individuare la variata composizione dell’alimento a seguito del rilascio dal contenitore.

La ricerca si concentrò sulla ottimizzazione del materiale del contenitore ai fini del non rilascio entro limiti temporali fissati dalla strategia industriale e sulla scelta del migliore elettrodo sensore. La ricerca andò avanti e poi si fermò per le difficoltà ad ottenere risultati che potessero sostenere da parte dell’industria il cambio delle tradizionali scatolette del tempo. Da allora molto tempo è trascorso ed il packaging alimentare è divenuto un tema prioritario.

L’attenzione crescente del settore dei materiali per l’imballaggio alimentare è in continua evoluzione per affrontare e rispondere alle nuove sfide della società. I consumatori richiedono sempre più alimenti di qualità superiore e più sicuri. Inoltre, negli ultimi anni, si è sviluppata la preoccupazione per l’impatto negativo sull’ambiente dovuto alla non biodegradabilità delle plastiche convenzionali. Soddisfare tutte queste esigenze richiede lo sviluppo di materiali nuovi, sicuri e sostenibili. Pertanto, in linea con la recente “Strategia dal produttore al consumatore” pubblicata dalla Commissione Europea in materia di imballaggi alimentari, si prevede la revisione della legislazione vigente “per migliorare la sicurezza alimentare e la salute pubblica, in particolare riducendo l’uso di sostanze chimiche pericolose” e sostenere l’uso di soluzioni di imballaggio innovative e sostenibili che utilizzino materiali ecocompatibili.

Queste azioni sono necessarie per raggiungere l’obiettivo della strategia di “creare un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente“, come parte centrale del Green Deal europeo (Commissione Europea, 2020 ). I materiali di origine biologica e/o biodegradabili vengono promossi come sostituti dei materiali a base di petrolio per applicazioni di imballaggio alimentare. La loro sicurezza deve essere valutata poiché componenti del materiale possono essere rilasciati negli alimenti e potrebbero avere un impatto negativo sulla salute dei consumatori.

L’identificazione delle sostanze chimiche che migrano dai materiali di imballaggio è un compito estremamente difficile, poiché solitamente la composizione chimica delle formulazioni utilizzate nella produzione di questi materiali non è completamente nota. Inoltre, composti sconosciuti come prodotti di degradazione, impurità, prodotti di reazione, ecc. possono essere presenti anche nel prodotto finale e migrare nell’alimento, con conseguente esposizione dei consumatori.

Per affrontare questo compito impegnativo, si stanno applicando metodologie non mirate che utilizzano la spettrometria di massa ad alta risoluzione.

L’IoT (Internet of Things) sta rivoluzionando la produzione e distribuzione dei prodotti, aprendo la strada a un futuro sempre più connesso – industria del packaging inclusa – con vendite globali stimate per 2,5 miliardi di dollari entro il 2025. Quando un grado avanzato di tecnologia viene applicato al packaging, si è soliti parlare di “smart packaging” o imballaggio intelligente. Con questo termine ci si riferisce a quei sistemi di confezionamento caratterizzati da funzioni e servizi evoluti che superano il semplice scopo di contenere dei prodotti. Si tratta di vere e proprie soluzioni tecnologiche, che rendono il packaging più attivo e in grado di dialogare con l’ambiente per essere sempre più efficiente per produttori e consumatori.

Il concetto di imballaggio intelligente deriva da quello più ampio di “functional packaging”, che viene trattato a livello europeo nel Regolamento CE 450 / 2009. Questo tipo di soluzioni viene classificato in tre diverse macrocategorie:

Imballaggi attivi: dotati di materiali tecnologici che interagiscono con il prodotto e intervengono in modo diretto su fattori come luce, ossigeno e umidità, a favore della qualità di prodotti e della loro durabilità;

Imballaggi intelligenti: capaci di comunicare grazie ad indicatori e sensori posti all’interno o all’esterno della confezione per fornire informazioni e dettagli sullo stato del prodotto;

Imballaggi connessi: integrano tecnologie come codici QR o tag RFID, che consentono di interagire con il prodotto, migliorando notevolmente l’esperienza di utilizzo da parte del consumatore.

Nell’elaborazione dei sistemi attivi vengono utilizzati materiali nuovi e sostenibili. Le ultime tendenze nella tecnologia del packaging attivo riguardano lo sviluppo di nanomateriali con proprietà migliorate, l’applicazione della nanotecnologia per l’incapsulamento di principi attivi e lo sviluppo di nanosistemi come vettori di composti bioattivi.

Monomer recycling of virgin polycarbonate (PC), end-of-life PC and PC-ABS blends by Ni-catalyzed reductive depolymerization

Chemical News - 26 May, 2025 - 19:57

Green Chem., 2025, 27,5709-5714
DOI: 10.1039/D4GC06438K, CommunicationCarlos Marquez, Annelore Aerts, Dambarudhar Parida, Illian Glassee, Harisekhar Mitta, Lingfeng Li, Kevin M. Van Geem, Karolien Vanbroekhoven, Elias Feghali, Kathy Elst
The reductive depolymerization of polycarbonate using affordable, heterogeneous and non-noble Ni catalysts was achieved, efficiently breaking down PC back to its monomer, bisphenol-A, in high yields.
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Organocatalytic aqueous formulations: green organocatalytic hydrophobization of heterogeneous polysaccharide-based materials in water through “on-water” mechanisms

Chemical News - 26 May, 2025 - 19:57

Green Chem., 2025, 27,5728-5735
DOI: 10.1039/D4GC06342B, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Rana Alimohammadzadeh, Dylan Ferreira, Zine Eddine Hamdouche, Tanel Mõistlik, Armando Córdova
Green chemistry and sustainable technology for the fabrication of hydrophobic heterogeneous polysaccharide-based materials.
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Electrosynthesis of nitriles from primary alcohols and ammonia on Ni catalysts

Chemical News - 26 May, 2025 - 19:57

Green Chem., 2025, 27,5715-5727
DOI: 10.1039/D5GC00572H, PaperOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0 Unported Licence.Yiying Xiao, Chia Wei Lim, Linfeng Gao, Ning Yan
Electrosynthesis of nitriles from primary alcohols and ammonia was achieved using a simple Ni catalyst, with the highest benzonitrile faradaic efficiency being 62.9% and yields of up to 61.1%.
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Developing and improving enzyme-driven technologies to synthesise emerging prebiotics

Chemical News - 26 May, 2025 - 19:57
Green Chem., 2025, Accepted Manuscript
DOI: 10.1039/D5GC01723H, Tutorial ReviewOpen Access Open Access Creative Commons Licence&nbsp This article is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported Licence.Noelia Losada-Garcia, Milica Carević, Marija Ćorović, Ana Milivojević, Nikola M. Nikacevic, Cesar Mateo, Dejan Bezbradica, Jose M. Palomo
Emerging prebiotics, mainly oligosaccharides and phenolic compounds, are gaining increasing attention in the scientific community due to their health benefits and broad industrial potential. Prebiotics are widely used in foods,...
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Green innovations in C–H bond functionalisation: exploring homogeneous recyclable catalytic systems

Chemical News - 26 May, 2025 - 19:57

Green Chem., 2025, 27,5667-5708
DOI: 10.1039/D5GC00278H, Tutorial ReviewDewal S. Deshmukh, Sanjay Singh, Kirtikumar C. Badgujar, Vivek T. Humne, Gajanan V. Korpe, Bhalchandra M. Bhanage
This review focuses on homogeneous recyclable catalytic systems for direct C–H bond functionalization in organic synthesis, eliminating pre-functionalization. It explores recyclable catalysts with various metals and metal-free approaches.
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Carbonized polymer dots as electrolyte additives for suppressing Zn dendrite growth, corrosion, and the HER in Zn-ion batteries

Chemical News - 26 May, 2025 - 19:57

Green Chem., 2025, 27,5883-5891
DOI: 10.1039/D5GC00702J, PaperXiao-Yan Shen, Guo-Duo Yang, Xin-Yao Huang, Yan-Fei Li, Zhuo Wang, Tong Wang, Ru-Yi Liu, Yi-Han Song, Ming-Xiao Deng, Hai-Zhu Sun
Low-cost, eco-friendly CPDs are designed and synthesized as electrolyte additives to effectively enhance the stability of aqueous ZIBs. This work offers significant advancement in the development of green and clean energy storage devices.
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